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"Lukas

 Come promesso, vi offriamo un piccolo compendio sulla società (intesa come situazione politica, economica, culturale, mentalità e principali questioni sociali) dei Paesi le cui rappresentative calcistiche hanno avuto l’accesso alle semifinali di Euro 2008. Un modo tutto nostro di raccontarvi gli europei di calcio. 
 Iniziamo dalla Germania, prima, i ordine di tempo, ad accedere alle semiginali. Ed iniziamo come, ogni buon vecchio manuale di geografia politica, dai numeri.

Estensione: 356.900 km2; abitanti: 82.797.000; densità: 232 abit./km2
87 %; tasso di natività:-0,1 %; credi religiosi: protestanti 34%, cattolici 33,4, musulmani 3,6, altri o non credenti 28,9; Prodotto Interno Lordo (PIL) pro capite: $34,400 (i conti tra euro e dollaro fateli voi).
 La Germania è stata fondata nel 1871, molto tardi rispetto agli altri paesi dell’Europa. Gli stati autonomi che allora formavano la Germania – la Prussia, la Baviera, la Sassonia e molti altri – continuavano ad esistere come entità amministrative con una notevole influenza sulla politica nazionale. Questo ordinamento federale della Germania è stato interrotto solo dallo stato rigidamente centralista dei nazionalsocialisti tra il 1933 e il 1945. 
 I 16 Länder nella loro forma attuale sono stati fondati per lo più dopo il 1945 tenendo in parte conto delle vecchie affinità di popolazioni e dei confini storici. Prima della riunificazione, la DDR (l’ex-Germania dell’est) era formata da 5 regioni, la Repubblica Federale (la Germania dell’ovest) aveva 10 regioni e Berlino (oggi la sedicesima regione) era spaccata in due tra Berlino-est e Berlino-ovest.
L’obiettivo dichiarato del federalismo tedesco è garantire sia l’unità verso l’esterno che la molteplicità all’interno.

 ISTITUZIONI POLITICHE – Il parlamento tedesco è bicamerale ed eletto con il cosiddetto "proporzionale alla tedesca": prima camera è il "Bundestag", la seconda camera è il "Bundesrat" in rappresentanza delle regioni.
 Politicamente più importante è il "Bundeskanzler" (Cancelliere) che corrisponde al "Presidente del consiglio" dell’Italia, anche se la sua posizione in Germania è più forte che in Italia. Il capo dello stato è il "Bundespräsident" (Presidente dello Stato Federale) che ha gli stessi compiti, prevalentemente rappresentativi, del "Presidente della Repubblica italiana". Il cancelliere è, in questo momento, Angela Merkel, il presidente federale è Horst Köhler. Entrambi sono della CDU. 

"bundestag"

 I PRINCIPALI PARTITI – CDU/CSU – Christlich Demokratische Union e Christlich Soziale Union, due partiti di orientamento democristiano (centro-destra). Nelle ultime elezioni politiche del 2006 hanno ottenuto insieme il 35,2%.
SPD – Sozialdemokratische Partei Deutschlands, un partito socialdemocratico (centro-sinistra).Nelle ultime elezioni politiche del 2006 ha ottenuto il 34,2%.
FDP – Freie Demokratische Partei, partito liberale (9,8%).
Die Linke/PDS – Unione di due partiti di sinistra. Die Linke ha più elettori nella Germania dell’ovest, la PDS invece, erede dell’ex-partito socialista al governo nella ex-DDR (Germania dell’est), è più forte nelle regioni dell’est (8,7%)
Die Grünen – Partito dei Verdi (partito ecologista di sinistra -8,1%-)
Nei parlamenti regionali e in quelli comunali ci sono, oltre a questi grandi partiti, anche altri partiti più piccoli. I più importanti tra di loro sono i due partiti di estrema destra: NPD – Nationaldemokratische Partei Deutschland; DVU – Deutsche Volksunion, a livello nazionale non hanno mai superato l’1% dei voti. Dopo le elezioni politiche del 2005 si è formata la cosiddetta "Große Koalition", una coalizione tra i due partiti più grandi (che prima erano gli antagonisti principali), cioè tra CDU/CSU e SPD. Gli altri partiti, FDP, Die Grünen e Die Linke/PDS formano attualmente l’opposizione.

 ECONOMIA E ABITUDII ECONOMICHE – E’ nota nota la pignoleria tedesca, sarà vero? Un tedesco probabilmente risponderebbe con un proverbio: "Wer den Pfennig nicht ehrt, ist den Taler nicht wert!" che sarebbe, tradotto liberamente: "Chi non dà valore al centesimo non merita il Marco!" Ovvero: dove si finirebbe, quanti miliardi perderebbe l’economia, se lo facessero tutti e andassero via sempre senza pagare l’ultimo Pfennig del conto…?
 L’importanza che i tedeschi danno al risparmio e alla stabilità della moneta può qualche volta sembrare maniacale. Dagli anni cinquanta fino all’introduzione dell’Euro, il Marco tedesco era diventato un vero e proprio mito in Germania, la sua stabilità sembrava l’unica cosa veramente affidabile nella politica e nell’economia. La Bundesbank, la banca centrale della Germania, è stata criticata tante volte per la sua eccessiva politica restrittiva che considerava la "stabilità del Marco" più importante delle esigenza delle aziende, della politica o dei buon rapporto con i vicini europei. E la odierna Banca Centrale Europea con sede a Francoforte ha ereditato molto di questa "testardaggine". Il perché di questo atteggiamento si può capire solo quando si richiama alla mente quello che successe durante l’inflazione del 1923. Sembra assurdo, ma è vero: nel dicembre del 1923 un biglietto del tram costava 50 miliardi di marchi, un uovo 320 miliardi, un litro di latte 360 miliardi, mezzo chilo di burro 2.800 miliardi. L’anno 1923 fu un anno terribile per la Germania: in gennaio un chilo di pane costava 250 marchi, in agosto 69.000 marchi, in settembre 1,5 milioni e in dicembre 399 miliardi. Milioni di tedeschi furono gettati nella miseria. Quell’anno fu veramente traumatico e la paura di doverlo rivivere si sente, in modo più o meno inconscio, ancora oggi. Anche nei primi anni dopo la seconda guerra mondiale il caos economico era pressoché totale. Nessuno si fidava più delle monete e delle banconote in giro. I prezzi non si calcolavano più in marchi, ma in sigarette americane. Un chilo di pane costava un certo numero di sigarette, un paio di scarpe alcuni pacchetti. Regnava il mercato nero, il baratto. Per rafforzare economicamente la parte della Germania occupata da loro, americani, inglesi e francesi decisero di introdurre una nuova moneta. Nel giugno del 1948 ogni tedesco ricevette 40 marchi nuovi e all’improvviso, come per miracolo, i negozi, che per mesi non avevano offerto praticamente niente, erano pieni di merci.
 La stabilità del marco dopo la seconda Guerra Mondiale sembrava a molti miracolosa, poi è diventata quel mito che oggi rende preoccupati molti tedeschi quando pensano all’andamento dell’Euro e a quello dei prezzi. Non pochi hanno semplicemente paura di perdere stabilità e benessere, i due valori faticosamente raggiunti dopo le tempeste politiche ed economiche del secolo appena passato. Una paura sicuramente esagerata, ma bisogna cercare di capire la sua radice.

"marco"

 TV – Pubbliche:
ARD – Il primo canale della TV pubblica tedesca, la "RAI1 della Germania".
ZDF – Il secondo canale della TV pubblica tedesca,"RAI2".
Die Tagesschau – Il telegiornale più seguitO della Germania (della ARD).
Heute – Il telegiornale della ZDF.
Weltspiegel – Notiziario internazionale della prima rete (ARD).
ARD-digital – L’offerta digitale della ARD.
 Private: RTL – Radio Télévision Luxembourg. La più grande TV privata di lingua tedesca.
RTL2 – Secondo canale della RTL.
Super RTL – TV per i bambini
3SAT – Canale che trasmette il meglio delle TV pubbliche tedesche, austriache e svizzere.
VOX – TV privata.
Phoenix – TV privata.
Euronews – TV di notizie 24 ore su 24.
Arte TV – TV tedesco-francese specializzata su argomenti culturali.
 Da ciò si rivela un’importanza maggiore data dai tedeschi alle tv pubbliche e la presenza di un sistema pluralistico di tv private.

GIRONALI – Quotidiani:
Bild-Zeitung – Il quotidiano più letto della Germania, ma purtroppo anche il peggiore. Il contenuto è soprattutto scandali, crimine e sesso, politica banalizzata.
Die Süddeutsche Zeitung – Quotidiano nazionale (centro-sinistra), 440.000 copie al giorno.
Frankfurter Allgemeine – Quotidiano nazionale (centro-destra), 390.000 copie al giorno.
Die Welt – Quotidiano nazionale (centro-destra), 250.000 copie al giorno.
Die Tageszeitung – Quotidiano nazionale (sinistra/Verdi) – 60.000 copie al giorno.
Deutschland – Quotidiano nazionale (socialista). Una volta era quotidiano ufficiale del partito comunista della Germania dell’est. 50.000 copie al giorno.
(per approfondire clicca il link)

 SICUREZZA – "Die Polizei: dein Freund und Helfer", tradotto, "La polizia: il tuo amico e assistente". Così recita uno degli slogan pubblicitari che la polizia tedesca usa da mezzo secolo per curare la propria immagine. Tutti i tedeschi lo conoscono, tutti lo citano prima o poi – delle volte con ironia e disprezzo quando la polizia non fa il suo dovere, ma spesso anche con stima e rispetto. Tutti comunque lo prendono molto sul serio – o la polizia è realmente amico e assistente o lo deve ridiventare quando sbaglia o fallisce.
 Rapine, scippi e aggressioni ci sono anche in Germania, naturalmente. Ma come rivelano gli ultimi dati statistici, il 72% dei tedeschi si sentono sicuri nelle loro città, il 90 per cento giudica positivamente l’operato della polizia. Il problema della sicurezza, che prima delle elezioni politiche del 1994 era ancora al secondo posto delle preoccupazioni dei tedeschi, nel 2002, di nuovo anno di elezioni, è sceso al settimo posto. Eppure si tratta di uno stato multi-culturle per eccellenza. Difattio il numero totale di stranieri residenti in Germania è: 7,3 milioni, cioè l’8,9% della popolazione totale. Per un confronto: in Italia vivono 1,5 milioni di stranieri, coiè il 2,6% della popolazione totale (vedi tabella al link).

 SOCIETA: INTEGRAZIONE TRA EST E OVEST – Chi non si accontenta di una visita superficiale si accorge subito che tra Germania dell’est e Germania dell’ovest ci sono ancora profonde differenze. E chi parla con i tedeschi nota che le differenze non si riferiscono solo a quello che vede nelle città e nelle campagne – anche il modo di pensare spesso è diverso, tra est e ovest. Qualcuno dice addirittura che il Muro di Berlino esiste ancora – nella testa dei tedeschi.
L’origine dei pregiudizi e delle incomprensioni reciproci è sicuramente da cercare nei quarant’anni di divisione della Germania, anni in cui le due parti della Germania si sono allontanate molto l’una dall’altra. Ma è anche colpa del modo in cui le due Germanie alle fine sono state unificate – o meglio: nel modo in cui la Germania dell’est è stata annessa a quella dell’ovest. Quelli dell’est, gli "Ossis", devono diventare come quelli dell’ovest, così pensano in molti all’ovest. Non si preoccupano molto di come vivevano i tedeschi dell’est prima della riunificazione. È chiaro che gli "Ossis" reagiscano accusando i Wessis di arroganza. Per quelli dell’ovest la riunificazione non ha cambiato nulla – a parte l’aumento delle tasse per poter finanziare le spese gigantesche della unificazione dei due stati. Per quelli dell’est è cambiato tutto – nel bene, ma anche nel male.

"muro

 OPINIONE PUBBLICA – L’85% della popolazione della Germania ritiene la guerra in Iraq ingiustificata. E persino nei partiti politici conservatori c’è una notevole resistenza contro la guerra.