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"Nascondino"

Riflessioni sul “perchè” i bambini giocano a Nascondino.
Vi accade di soffermarvi su questioni che non avete il coraggio di condividere con nessuno? Quando minimamente vi sfiora il pensiero di porre certe domande ad alta voce il fiato e la voglia vengono decisamente meno. Molti hanno troppa fretta di andare avanti per soffermarsi su certe "inutili" riflessioni e persino su quello che sono stati e su quello che hanno vissuto. Spreco di tempo. Si annoiano al sol sentire "Ti ricordi quella volta che…?".Invece questo mio articolo/scritto/pezzo/bozza/sproloquio mostruoso come vogliam chiamarlo si pone un’inutile questione.Vi ricordate di quando giocavate a nascondino?
"IlNel nascondino si sperimenta tutto. Forse è l’unico gioco che proietta nel bambino un’idea di come si srotoli la società. Ricordiamone brevemente le regole. Di solito il più caparbio e il più veloce del gruppo sceglie di "contare" cioè di scandire i secondi in cui gli altri bambini devono nascondersi. Dopo di chè iniza "la caccia".Eccolo… Il meraviglioso gioco predatore-preda ha inizio.
Si deve essere abili nel fuggire ma anche nel collaborare e "scavare" rifugi. Gli ammiccamenti i bisbigli i silenzi. E la conta? Non è di un sottile sadismo secondo voi? E’ il tempo che il nemico ti dà prima di imprigionarti.
Quell’eccitante Nascondersi in quel lasso di tempo troppo breve TICTACTICTAC. Il contrasto tra la speranza di essere al sicuro e voglia di essere ritrovati per dare
il via alla corsa…in gara contro il tempo e contro il nemico…verso la Tana. La ricerca di un posto sicuro un rifugio a cui nessuno ha pensato…Ricordo che un bambino all’asilo ebbe a mio parere la geniale idea di nascondersi sotto la sabbia della “Giostra della Sabbia”… vederlo mi impaurì e mi schifò al contempo poiché sapevo lì ci facevano pipì i gatti. Ma suscitò in me ammirazione e invidia mentre venivo fatta prigioniera. "Non lo troveranno mai" pensai, in effetti ci liberò tutti. Fu anche punito dalla maestra con un bel ceffone. E chi è in fondo questa maestra?Un adulto solo che non troverà mai il "suo posto"e che è perciò ossessionato dall’insicurezza e dalla consapevolezza di un destino dal quale è impossibile proteggersi,da un TICTACTICTAC che non ti fa semplicemente prigioniero…ma t’uccide. Il ceffone è il risultato dell’impossibilità a nascondersi. Forse quella maestra avrebbe voluto nascondersi sotto la sabbia anche lei.
"Nascondino
Molti si dimenticano di quando sono stati bambini. Di quando era così bello aquattarsi e attendere. E’ per questo allora che cerchiamo un posto dove stare?E per questo che esiste peter pan è per questo che vogliamo tornare ad essere bambini?E’ la domanda più banale del mondo. Il nascondino è il modo che un bambino ha di ricercare una vita a metà fra innocenza e onnipotenza…di una vita protetta…come quella che nel mio immaginario infantile vivevano i pesci di un acquario.
Chi poteva aggredirli? Nessuno! Difatti i pesci di un acquario, talmente annoiati
fanno bolle si abituano alle facce deformate premute contro il vetro e… non giocano a nascondino. Il nascondino è la consapevolezza del pericolo è anche l’eccitamento nei confronti di esso…la voglia sprezzante che esso superi anche la barriera del rifugio in modo che il bambino si senta forte di più nel combatterlo in velocità e senza protezioni. Una volta raggiunta la tana la vittoria la sicurezza e la completezza che ne scaturisce sono oserei dire Utopiche.  Non ci sentiremo mai più così sereni e completi nella nostra vita.
Toccare la tana arrivare nella tana è…forse una delle maggiori soddisfazioni
infantili. Dopo la cacca…s’intende."Nascondino