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"Festa

 La rassegna approda ai difensori del trofeo, i giocatori della Grecia di Otto Rehhagel. L’altra squadra del girone d presa in esame sarà la Russia, entrambe inaugureranno il loro europeo il 10 giugno, rispettivamente contro Svezia e Spagna. 

GRECIA

"Antonis

I ventitre – Portieri: Antonis Nikopolidis, Kostas Chalkias, Alexandros Tzorvas. Difensori: Giourkas Seitaridis, Christos Patsatzoglou, Nikos Spiropoulos, Traianos Dellas, Loukas Vintra, Vassilis Torosidis, Sotiris Kyrgiakos, Giannis Goumas,Paraskevas Antzas. Centrocampisti: Angelos Basinas, Stelios Giannakopoulos, Giorgos Karagounis, Kostas Katsouranis, Alexandros Tziolis. Attaccanti: Giorgos Samaras, Angelos Charisteas, Dimitris Salpingidis, Fanis Gekas, Giannis Amanatidis, Nikos Liberopoulos.

La squadra – La Grecia, campione in carica, proverà a difendere il titolo continentale con un gruppo formato per metà da reduci del Portogallo e per l’altra metà da innesti interessanti operati dal Ct Otto Rehhagel. Un 4-3-3 dinamico ha garnatito la qualificazione degli ellenici, ma più probabilmente la scelta del tecnico cadrà su un più solido 4-4-2, soprattutto contro avversari più quotati.
La difesa è di sicuro il punto di forza. Fra i pali il veterano Antonios Nikopolidis sarà ancora l’ulimo baluardo mentre per i ruoli di centrali sembrano certi i giganti Traianos Dellas e Sotirios Kyrgiakos, sempre in campo nelle qualificazioni, così come Giourkas Seitaridis conserverà quasi sicuramente il suo posto sulla destra. Il centrocampo farà perno sulla coppia di mediani Angelos Basinas e a Konstantinos Katsouranis, come trequartista ci sarà ancora Georgios Karagounis. In attacco, Theofanis Gekas si è confermato implacabile in zona gol e avrà una maglia da titolare. Al suo fianco Rehhagel può scegliere fra Ioannis Amanatidis, ala sinistra o punta, Nikolaos Liberopoulos, spesso decisivo dalla panchina, nonché Stelios Giannakopoulos, Angelos Charisteas e Georgios Samaras.

"Angelos

Voto alla squadra: 7
Voto ai sincoli 5,5

Brevi cenni storici – La prima partecipazione della Grecia ad un torneo di primo piano risale agli Europei 1980, dove la squadra esce al primo turno classificandosi ultima nel proprio girone. Dopo tale partecipazione si verifica una lunga assenza dal palcoscenico internazionale di rilievo, che viene interrotto con la qualificazione ai Mondiali di USA 1994. Il bilancio, in quell’occasione, è disastroso, con tre sconfitte in altrettante gare disputate, zero gol segnati e 10 subiti (4-0 da Argentina e Bulgaria, 2-0 dalla Nigeria).
La prima partita importante vinta a livello di manifestazioni tra Nazionali di calcio è stato il primo match dell’Europeo 2004 (12 giugno 2004, Grecia-Portogallo 2-1). La Grecia ha poi proseguito il suo cammino nella competizione eliminando con due 1-0 consecutivi prima i campioni in carica della Francia nei quarti di finale e poi la favorita Repubblica Ceca in semifinale. Nella finale di Lisbona la Grecia ha incontrato nuovamente il Portogallo padrone di casa, battuto anche questa volta (1-0). Il successo all’Europeo portoghese è andato così ad una Nazionale che alla vigilia del torneo era quotata dai bookmaker da 80-1 a 150-1 come vincitrice finale.
Il trionfo greco a Euro 2004 ha fatto balzare la Grecia dal 35° al 14° posto del Ranking mondiale FIFA (luglio 2004). Questo salto è il miglior progresso mai registrato da una nazionale nel Ranking in un solo mese e nella parte alta della graduatoria. Infatti, pur essendoci stati progressi più notevoli da un mese all’altro, questi sono venuti in parti ben più basse della classifica.
Il trionfo della nazionale ellenica a Euro 2004 è il miglior risultato sportivo mai raggiunto dal paese nella sua storia. Oltre a comparire sui francobolli locali, i giocatori della Grecia hanno ricevuto medaglie da Costis Stephanopoulos, Presidente della Grecia, e da Christodoulos, Patriarca di Atene, nonché un’estasiata ovazione del pubblico che si era radunato per accogliere trionfalmente la nazionale e acclamarla per tutta la durata del tragitto che porta dall’aeroporto di Atene allo Stadio Panathinaiko, dove l’intero establishment politico e religioso della nazione era in attesa della squadra.
Dopo la vittoria all’Europeo 2004 la Grecia era la favorita nell’equilibrato gruppo europeo di qualificazione ai Mondiali 2006. Ciononostante, dopo una dura battaglia con Ucraina, Turchia e Danimarca, la Grecia ha concluso la sua avventura ad un deludente 4° posto, non riuscendo così a guadagnarsi un posto tra le trentadue finaliste di Germania 2006.
Nei sorteggi per i gironi di qualificazione a Euro 2008 la Grecia ha potuto beneficiare del ranking più alto tra i paesi europei in quanto Campione d’Europa in carica. Grazie a questa posizione di vantaggio, la Nazionale ellenica è stata inserita nel Gruppo di Turchia, Norvegia, Bosnia Erzegovina, Ungheria, Moldova e Malta. Si trattava dell’unico gruppo di qualificazione a Euro 2008 dove non figuravano squadre qualificate a Germania 2006. La Nazionale di Rehhagel ha vinto il proprio girone conquistando 31 punti su 36 disponibili.

RUSSIA

"Dmitri

I ventitre – Portieri: Igor Akinfeev, Vladimir Gabulov, Vyacheslav Malafeev. Difensori: Vasili Berezutski, Sergei Ignashevich, Aleksei Berezutski, Denis Kolodin, Roman Shirokov, Aleksandr Anyukov. Centrocampisti: Renat Yanbaev, Dmitri Torbinski, Sergei Semak, Diniyar Bilyaletdinov, Konstantin Zyrianov, Yuri Zhirkov, Igor Semshov, Vladimir Bystrov. Attaccanti: Roman Adamov, Ivan Saenko, Andrei Arshavin, Pavel Pogrebnyak, Roman Pavlyuchenko, Dmitri Sychev.

La squadra – Una squadra largamente rinnovata, molto spazio a giovani talenti che da più parti vengono indicati come destinati a ridare lustro al calcio russo. La rivoluzione del Ct Guus Hiddink è partita dal portiere, con Igor Akinfeev del PFC CSKA Moskva promosso titolare. L’estremo difensore, tuttavia, ha dovuto osservare sei mesi di stop a causa di un infortunio ai legamenti crociati ed è stato egregiamente sostituito da Vyacheslav Malafeev e Vladimir Gabulov.
Come il suo predecessore Yuri Semin, anche Hiddink ha puntato su Sergei Ignashevich, Vasili Berezutski e Aleksei Berezutski, tutti del CSKA, per blindare la difesa. Nelle occasioni in cui il tecnico olandese ha deciso di abbandonare il 3-5-2 per passare al 4-4-2, accanto a loro ha trovato spazio il duttile Aleksandr Anyukov – che può essere utilizzato anche come centrocampista di destra. Se la Russia ha subito appena sette reti nelle qualificazioni, quattro delle quali contro l’Inghilterra, il merito non è solo della linea difensiva a tre, ma anche del centrocampo. Igor Semshov e Konstantin Zyrianov (Miglior Giocatore russo del 2007), fungono da protezione alla retroguardia, mentre Diniyar Bilyaletdinov, Yuri Zhirkov, Vladimir Bystrov, Ivan Saenko e Dmitri Torbinskiy hanno tutti licenza di offendere. La Russia schiera tradizionalmente un centrocampo a cinque, ma spesso il reparto centrale si avvale dell’apporto di un sesto uomo, il bomber Andrei Arshavin. Gli altri attaccanti, come Pavel Pogrebnyak, Dmitri Sychev e Roman Pavlyuchenko, sono tutti piuttosto deludenti nel corso delle qualificazioni. Vista la mancanza di fuoriclasse, nel corso della rassegna continentale Hiddink potrebbe ritagliare ulteriore spazio per i giovani emergenti o per alcuni dei giocatori mai convocati prima come Aleksandr Pavlenko e Renat Yanbaev.

Voto alla squadra: 6,5
Voto ai singoli: 6

"Lev

 Brevi cenni storici – La prima rappresentativa di sempre russa fu quella dell’antico stato imperiale russo, che esordì nel 1912 contro la Finlandia perdendo 2-1. Quella rappresentativa non brillò particolarmente in campo europeo ed anzi, nei pochi anni che calcò i campi di calcio incassò uno dei peggiori record passivi, perdendo 16-0 contro la Germania. Dopo il 1917 e, quindi, la Rivoluzione russa, la squadra scomparve e venne sostituita dalla nazionale di calcio sovietica che esordì nel 1923. Durante l’esistenza dell’Unione Sovietica, non esistevano le attuali nazionali delle repubbliche che ne facevano parte e che oggi sono indipendenti, tanto meno una nazionale russa. Dal 1923 al 1991 perciò i calciatori russi confluivano nella nazionale sovietica. Questa nazionale partecipò ben sette volte ai mondili (la prima nel 1958 in Svezia) ottenendo come miglior risultato il quarto posto in Inghilterra (1966); vinse inoltre l’europeo a Parigi nel 1960 , il primo disputato nella storia del calcio.
La Nazionale russa attuale nacque nel 1992 dopo lo smembramento dell’URSS e, conseguentemente, della Nazionale di calcio dell’Unione Sovietica. Nel corso di quell’anno, in sostituzione della Nazionale sovietica, appena scomparsa, giocava la Nazionale della CSI, rappresentativa della Comunità degli Stati Indipendenti e presente con questa dicitura al Campionato europeo 1992. L’esordio internazionale avvenne il 16 agosto 1992 a Mosca contro il Messico. La partita finì 2-0 per i padroni di casa, che presentarono una formazione composta da ex giocatori della Nazionale sovietica, provenienti però in molti anche dalle altre repubbliche (casi eclatanti furono Viktor Onopko ed Andrej Kancelskis): a molti, infatti, fu proposto di scegliere dopo lo scioglimento dell’URSS se adottare la cittadinanza russa o quella del paese di nascita.
Qualificatasi per il campionato del mondo 1994, la Russia fu inserita nel gruppo B con Camerun, Svezia e Brasile. Superata dal Brasile per 2-0 nel primo incontro, perse anche la gara contro la Svezia per 3-1. Già eliminata, sconfisse nettamente il Camerun per 6-1 in una partita che vide come protagonista Oleg Salenko, autore di cinque gol, primato per un Campionato del mondo.
Due anni più tardi si qualficò per il campionato d’Europa 1996 e fu sorteggiata nel girone C con Germania, Repubblica Ceca e Italia. La squadra allenata da Oleg Romancev perse le prime due partite contro Italia (2-1) e Germania (3-0), per poi raggiungere i cechi sul 3-3 nell’ultima partita, grazie ad una prova di carattere. Il raggruppamento era giustamente considerato uno dei più difficili del torneo, tant’è che Germania e Repubblica Ceca furono le due finaliste della manifestazione.
Dal 1993 al 1997 la Russia fece parte della top-20 del Ranking mondiale FIFA, raggiungendo nel 1996 addirittura il terzo posto. Cionostante fallì la qualificazione al campionato del mondo 1998 ai play-off contro l’Italia (1-1 a Mosca in una bufera di neve, 1-0 per gli Azzurri a Napoli). Durante le qualificazioni al campionato d’Europa 2000, il 5 giugno 1999, la Russia di Romancev, tornato nel 1998 dopo che in panchina si erano succeduti Boris Ignatyev (1996–1997) e Anatolij Byšovec (1997-1998), fu in grado di ottenere una storica vittoria per 3-2 contro la Francia a Parigi.
Al campionato del mondo 2002 in Giappone e Corea del Sud la Russia fu inserita nel gruppo H insieme con Belgio, Tunisia e Giappone. La formazione di Romantsev si presentava in Asia con una rosa promettente, composta in parte da veterani e in parte da debuttanti. Nella prima partita vinse per 2-0 contro la Tunisia e nella seconda gara, contro i padroni di casa del Giappone, riuscì a mantenere lo 0-0 per oltre novanta minuti, ma al sesto minuto di recupero del secondo tempo subì un gol avversario, che scatenò proteste tra i tifosi radunatisi a Mosca per assistere all’incontro. Il terzo match, quello contro il Belgio, inziò con un gol di Johan Walem dopo sette minuti, cui rispose al 52° di gioco Egor Titov. A dodici minuti dalla fine una rete di Wesley Sonck portò il Belgio sul 2-1 e a otto dal termine Marc Wilmots realizzò il punto del 3-1. All’88° minuto Dmitrij Sycev segnò il gol del 3-2 che non salvò, però, la Russia dall’eliminazione.
Nella fase finale di campionato d’Europa 2004 la Russia dovette affrontare la Spagna, la Grecia e il Portogallo. Il girone A, dunque, oppose ancora una volta i russi ai padroni di casa (questa volta portoghesi). Alle sconfitte contro Spagna (1-0) e Portogallo (2-0) seguì una sorprendente vittoria per 2-1 contro la Grecia (poi trionfatrice in finale) il 16 giugno, con reti di Dmitri Kiricenko al secondo minuto e Dmitri Bulykin al diciassettesimo. Il successo contro i greci non bastò, però, alla Russia per evitare l’eliminazione. Anche in questo caso, come nel 1996, le due finaliste furono le squadre del girone in cui erano inseriti i russi. Le qualificazioni a Germania 2006 si conclusero con un altra eliminazione ai play off
Nel 2006 è stato chiamato ad allenare la Russia l’olandese Guus Hiddink. Con il nuovo commissario tecnico la squadra è tornata a giocare un ruolo importante nel panorama calcistico europeo, mettendo in difficoltà l’Inghilterra nel proprio girone di qualificazione al campionato d’Europa 2008. Iniziate non brillantemente le qualificazioni, la squadra ha poi collezionato una serie di risultati positivi. Nella sfida contro gli inglesi in trasferta ha perso per 3-0, ma si è poi imposta per 2-1 nel ritorno a Mosca. Grazie a questo successo alla Russia sarebbe bastata una vittoria sul campo di Israele per qualificarsi a Euro 2008 a scapito dell’Inghilterra, ma gli israeliani hanno avuto la meglio (2-1). A quel punto gli inglesi si sarebbero qualificati a spese dei russi anche pareggiando in casa contro la già qualificata Croazia, ma quest’ultima è riuscita ad imporsi sorprendentemente a Wembley per 3-2, consentendo così il sorpasso della Russia, che si è qualificata per gli Europei 2008 e ha eliminato i britannici in virtù dei tre punti ottenuti sul campo di Andorra (gol di Sycev).