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Internet ha ridato lustro ad una figura di artista che sembrava ormai estinta, il Madonnaro. La rinascita si deve principalmente a Julian Beever (di cui abbiamo parlato in un precedente articolo) e Kurt Wenner specialisti della tecnica dell’anomorfismo e del trope-oeil. Dell’anamorfismo abbiamo già parlato, mentre l Trompe-l’oeil è una tecnica pittorica in uso già nell’antichità che consiste nel dipingere su di una parete (o in questo caso un pavimento) un soggetto che dia l’impressione che in realtà la parete non esista affatto con l’effetto d’ingannare l’occhio (che poi è la traduzione del termine).

Oggi ci focalizzeremo su Kurt Wenner introducendo le sue opere con una piccola nota biografica.
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Kurt Wenner nasce ad Ann Arbor nel Michigan. A 16 anni realizza il suo primo murales su commissione, e l’anno seguente decide che l’arte sarà la sua vita.
Frequenta la Rhode Island School of Design e la Art Center College of Design. In seguito viene assunto dalla NASA, per la quale realizza dipinti per progetti spaziali futuri e di paesaggi extraterrestri.
Nel 1982 lascia la NASA e si trasferisce in Italia, a Roma per studiare arte. Nel 1991 gli viene commissionata dalla città di Mantova un opera in onore della visita di papa Giovanni Paolo II. Sempre qui in Italia ha realizzato il soffitto della chiesa di San Giorgio sul lago di Como.
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Ma la notorietà di Kurt Wenner è dovuta soprattutto ai suoi murales e ai suoi street painting che gli sono valsi numerosi riconoscimenti in tutto il mondo.
La sua arte ha attirato molto l’attenzione dei media. Giornali in Italia, Stati Uniti, Germania, Francia, Svizzera e Messico gli hanno dedicato articoli. Nel 1991 la televisione Svizzera ha realizzato uno speciale sul suo lavoro, mentre il documentario Masterpieces in Chalk realizzato dal National Geographic sui suoi street painting ha vinto il primo premio come fine arts division al New York Film Festival del 1987. Qui sotto altre opere di Kurt Wenner.

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