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Sorge a 630 metri sul livello del mare e confina con i comuni di Teana (7 chilometri all’incirca), Carbone (8 chilometri), Castronuovo di Sant’Andrea (16 chilometri ) e San Chirico Raparo (23 chilometri). Dista 113 chilometri da Potenza e 108 chilometri dall’altra provincia lucana di Matera. Calvera, 364 abitanti ( al 31 dicembre 2019), borgo in provincia di Potenza, sorge nell’area settentrionale del parco nazionale del Pollino, il più esteso d’Italia, ed è situato alle pendici del Monte Mancino. Le pagine di storia raccontano una sua origine greca: la prima denominazione è stata “Kalaurus”: “luogo in cui si respira aria pura”. È immerso in uno straordinario contesto paesaggistico, dove si respira aria salubre e si gode di vedute panoramiche che consentono al visitatore di avvistare le vette della catena del Pollino, fino alla verdeggiante vallata dove si incontrano estesi boschi di faggi, di abeti bianchi e altre conifere. A pochi chilometri dal centro abitato di Calvera, in contrada Vallina, si trova la foresta demaniale regionale “Magrizzi – Cielagresti”, un bosco di querce ricco di funghi porcini e nel quale sgorga una sorgente di acqua sulfurea, e i fitti boschi del Tivolo. Luogo di aria pura di storia, di tradizioni e costumanze semplici, la sua storia è ricostruibile dal 1050, con persecuzioni e divieti religiosi, con monaci che, intorno al VII secolo dopo Cristo, edificano un monastero, dettano una loro precisa influenza sul costume e la cultura del posto senza sottrarlo al dominio feudale. L’ economia ebbe dei cambiamenti, infatti fino agli inizi del 1800 vi era la coltivazione del gesso e del baco da seta, tipiche attività greche. Dal XV al XVIII secolo il piccolo centro è feudo dei Sanseverino e poi dei Donnaperna. Don Giuseppe Donnaperna e donna Felice Donnaperna, ultima baronessa di Calvera, sono stati i veri signori del paese. Nel 1875 un’estesa frana distrugge gran parte dell’abitato e della chiesa madre dedicata a San Gaetano, protettore del territorio. Una chiesa ricostruita e dove si trovano diverse tele, alcune delle quali attribuite al pittore napoletano Cosenza. Si legge che il culto in onore di San Gaetano è attribuibile ai Sanseverino, particolarmente devoti al santo. Gastronomia di eccellenza che racconta la storia, la vita di questa silenziosa comunità. Piatti tipici  diversi, ma i maccarun cu fierr ( che a carnevale si condiscono con mollica sfritta e chi vuole un po’ di rafano) polpette di pane raffermo con salame uova e formaggio poi al sugo, raskatied di miskiglie (farina di carosello con mista a farina di fave e ceci) conditi con sugo fresco di basilico o sfritti cu zafaran pisat sono sapori di grande eccellenza. A natale grispedd fritte e calzoncini di castagne. A Pasqua u tortn crisciut( ai bimbi mi raccontava mia nonna si faceva a pupa con l’uovo sodo e i confettini colorati). Da assaggiare i salumi, non mancate di chiedere di assaggiare la “pitta di grandinie” – granoni -, cotta al camino, ricette dell’anima. Calvera è uno dei comuni in cui è possibile scoprire le pepite d’oro del Serrapotamo lungo un itinerario enogastronomico che coinvolge sei piccoli borghi del Pollino. Un viaggio ti regala sempre grandi ricordi e intense emozioni. Quando arrivi a Calvera incontri persone con stili di vita diverse, abitudini curiose, tradizioni insolite ma è come affondare un coltello caldo in un pane con un sapore speciale. Alla fine chi torna da questo bellissimo luogo non è più la stesa persona ha una gioia in più per vivere

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.