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“Scrittori senza quiete. Da Pasolini a Saviano”. Curzio Malaparte, Sandro Penna, Pier Paolo Pasolini, Oriana Fallaci e Roberto Saviano, cinque grandi autori della letteratura italiana; scrittori inquieti che verranno raccontati venerdì 26 gennaio nella Sala polifunzionale della fondazione Santi Medici di Bitonto. Il libro di Gianpaolo Altamura, ricercatore in Letteratura italiana contemporanea presso l’Università di Bari, dove insegna materie letterarie e dello spettacolo ed è tra i docenti del Master in Giornalismo Uniba, vuole raccontare idee e particolarità di scrittori senza quiete. Non si allude qui tanto a una condizione dello spirito, quanto alla difficoltà a restare “in quiete”, a sentirsi, cioè, a proprio agio nei canoni, nelle convenzioni, nelle consuetudini del proprio tempo. In un tempo liquido, senza senso, pigro, lento dove il bel pensare è caduto nel pieno dell’oblio e dove la bellezza di una visione è pienamente emarginata tra l’orgoglio e illusione di idee vacue, con l’allusione a contenuti inutili, noiosi e inespressivi, le pagine di Altamura rappresentano un risvegliare la mente e l’animo verso orizzonti essenziali di un tempo nuovo. Ecco che l’inquietudine non è una brutta parola ma il desiderio vero di rintracciare primariamente, nel loro spirito anarchico, nella loro eccentricità rispetto alla norma e nella loro attitudine autonoma, il tempo corretto uscendo fuori dal letargo della noia. A dialogare con l’autore del saggio, Marino Pagano, saggista, e Valentino Losito, scrittore. La serata è organizzata dall’Università dell’Anziano di Bitonto. Inizio ore 17.

Oreste Roberto Lanza

 

 

Oreste Roberto Lanza

Oreste Roberto Lanza è di Francavilla Sul Sinni (Potenza), classe 1964. Giornalista pubblicista è laureato in Giurisprudenza all’Università di Salerno è attivo nel mondo del giornalismo sin dal 1983 collaborando inizialmente con alcune delle testate del suo territorio per poi allargarsi all'intero territorio italiano. Tanti e diversi gli scritti, in vari settori giornalistici, dalla politica, alla cultura allo spettacolo e al sociale in particolare, con un’attenzione peculiare sulla comunità lucana. Ha viaggiato per tutti i 131 borghi lucani conservando tanti e diversi contatti con varie istituzioni: regionali, provinciali e locali. Ha promozionato i prodotti della gastronomia lucana di cui conosce particolarità e non solo.