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"Star

 Il cinema è un’universo di storie, molteplici, astratte, surreali, realistiche, incomprensibili, dure o semplicemente belle. Queste storie, come tutte le storie, prendono spunto dalla realtà, la finzione molto spesso si compone talmente bene da superare la drammaticità del reale. Quando poi incontrano la grande Storia, quella con la "S" maiuscola, riescono persino a trovare il senso di determinati eventi anche meglio dei cronisti che li hanno riportati sino a noi. Ma alle volte, semplicemente il cinema incontra la storia per caso, e nelle sue trame si può riconoscere i tratti di un episodio emblematico del passato, magari all’insaputa dello stesso sceneggiatore. E’ questo forse il caso di Star Wars Episodio I, II, III, insomma del prequel (termine che suona volgare) di Guerre stellari; trilogia che racconta la genesi dell’impero che Luke Skywalker, Ian Solo e la bella (secondo i parametri dell’epoca) Principessa Leila combatteranno nella prima (in ordine di realizzazione) e meglio nota, trilogia. Genesi che ricorda molto -e quì la somiglianza di cui sopra- quella dell’Impero per antonomasia, ovvero quello romano, compiuta per mano del cattivissimo Lord Caio Giulio Cesare Ottaviano, per gli intimi della storia l’imperatore Augusto. Ma cerchiamo di capire cosa l’autore di questo delirante articolo (cioè io) vuole illustrare.

 La galassia (lontana lontana) è governata da un unico e grande Stato, la Repubblica Galattica da secoli ormai caduta in una profonda crisi. Essa, dal sistema inadeguato, non al passo con i tempi, è caduta vittima della corruzione, di cui il Senato Galattico, si è fatto portavoce. Il che suona molto simile a: in un tempo (lontano lontano) il mondo conosciuto era governato da un unico grande Stato,la Repubblica di Roma e, conviene dirlo, anche questa era caduta in grossa crisi, e per la corruzione appunto del senato, e per la guerra civile che aveva visto la fazione di Cesare sconfiggire la fazione di Pompeo (e stiamo attenti al termine fazione perché vi tornerà utile in seguito).
Protettori e sorveglianti della Repubblica galattica, sono i cavalieri Jedi, che tempo addietro l’hanno difesa dai terribili cavalieri Sith (Jedi rinnegati). Anche nella Repubblica romana vi erano soggetti elettisi a sorveglianti dell’ideale repubblicano, principalmente Bruto e Cassio, che per difenderla non avevano esitato ad accoltellare Cesare alle Idi di Marzo. Il loro capo ideologico era il celeberrimo Cicerone la cui eloquenza era tale che quando apriva bocca tutti si azzittivano per ascoltarlo, un pò come capita per il capo dei Jedi, Yoda, che quando parla tutti si azzittiscono…perché se no non lo capiscono…parla al contrario come un sardo!
Sulla scena di entrambi i fatti compare un nuovo personaggio destinato a realizzare il sogno dell’impero: da una parte il già citato Caio Ottaviano (all’epoca il giovane Ottaviano: aveva solo diciannove anni!) unico erede di Cesare e dall’altra il senatore Palpatine che altri non è che Darth Sidious ultimo sopravvisuto tra i Sith. Ed entrambi utilizzano la stessa arma per realizzare il loro proposito: l’inganno. Difatti Lord Sidious si finge senatore e per sventare la nuova minaccia alla repubblica, ordita dalla Federazione dei Mercanti e da un altro Jedi rinnegato, il conte Dooku, convince il senato a sfiduciare il cancelliere in carica (l’equivalente del console romano) e poi si fa assegnare poteri speciali e permanenti quando la guerra contro i separatisti s’inisprisce. Allo stesso modo Ottaviano, dopo essere giunto a Roma con un esercito da lui sovvenzionato (i cloni di allora), si faceva eleggere propretore dal senato per affiancarsi ai due consoli, Irzio e Pansa, e combattere (sostenuto anche da Cicerone) Marco Antonio in nome degli ideali della Repubblica e della lotta alla tirannia.
Lo stesso rapporto che hanno i due aspiranti imperatori con queste "minacce" alla Repubblica, appare molto simile . Difatti Lord Sidious è in realtà in combutta con la Federazione dei mercanti e con il conte Dooku, e li elimina appena raggiunto il suo scopo; mentre Ottaviano con Antonio perviene ad un accordo dopo la battaglia (quella di Modena, dove Irzio e Pansa, guarda caso, cadono morti) giungendo a spartirsi il potere nel famoso triumvirato, istituzione che concentrava in sè tutti i poteri, formata ufficialmente da tre consoli ma in realtà dominata dai due (Lepido chi è costui?).
E poi la svolta.
In una seduta speciale del Senato, Palpatine accusa i Jedi di alto tradimento: secondo la sua ricostruzione uno di loro, Dooku, ha guidato la guerra civile appena terminata, e un altro, Windu, ha cercato di ucciderlo. Pertanto, essi dovranno pagare con la morte il prezzo del loro tradimento, giustificando così la diramazione dell’Ordine 66>; in realtà è l'apice di una catena di eventi pianificata e orchestrata alla perfezione da Palpatine stesso in decine di anni. Nella stessa circostanza, si autoproclama Imperatore Galattico: sotto scroscianti applausi muore così la libertà della Galassia.

"Augusto"

 Augusto, invece, dichiarò con l’avvallo del senato la lotta alla factio (fazione), ovvero a quelli che, una volta difensori della Repubblica, erano indicati da lui come traditori della stessa, ovvero i cesaricidi! Il colpo di genio di Ottaviano era compiuto, aveva ottenuto dal Senato repubblicano-anticesariano l’avvallo per sopprimere la factio repubblicana! <<Nella sostanza aveva ingannato la factio per arruolare un esercito privato (cioè illegale) per metersi al suo servizio, ne aveva ricevuto premi ed incentivi e l’aveva poco dopo massacrata>> (Luciano Canfora, "La prima marcia su Roma" – Laterza 2007) nella famosa battaglia di Filippi. Poi sarebbe toccato a Marco Antonio e alla sua amata Cleopatra.
Allo stesso modo i Jedi vengono perseguitati e uccisi, ad eccezione di Obi Wan Kenobi e del maestro Yoda, il quale, a differenza di Cicerone che si suicida, preferisce rifugiarsi in un pianeta mefitico (degustibus…)
Ora resta da chiedersi se nella sua ascesa, Augusto si sia avvalso di uno spietato collaboratore, come Darth Sidious con Anakin Skywalker (Darth Fener), ma è evidente che un uomo di tale fattura racchiudesse in sé entrambi i personaggi: il calcolatore astuto (l’imperatore dei Sith) e il giovane vendicatore accecato dall’odio (Darth Fener).

Se il celebrato Lukas conosca o meno la storia romana non ha molta importanza in fondo, del resto l’utilizzo dell’inganno per ascendere al potere non è stato costume solo dei romani, perciò avrebbe potuto ispirarsi a numerose altre vicende. Ugualmente è noto a tutti che in periodi di decadenza istituzionale, guerra civile, caos sociale, siano spesso le forze che impongono l’ordine con la forza e la tirannia a prevalere. Questo ce lo insegna la storia e ce lo insegnano anche numerosi film. Saremo noi capaci di imparare?