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Davvero splendido il film-documentario Diva! (scritto e diretto da Francesco Patierno) che celebra la vita e la carriera di Valentina Cortese,95 anni.
Lessi l’autobiografia dell’attrice l’anno in cui uscì, nel 2012 ("Quanti sono i domani passati") e la trovai sincera e riuscita.
Qui il regista preferisce occuparsi della carriera cinematografica della Cortese, con meno riferimenti al teatro, concludendo il tutto con tocchi biografici anche commoventi che svelano i "segreti" dell’infanzia.
Otto attrici italiane in altrettanti monologhi recitano la vita dell’intramontabile diva, con risultati altalenanti.
Certo, sono tutte brave, ma ad esempio Isabella Ferrari è più pregnante anche nel ricordo di quando Valentina, caduta da bambina in un corso d’acqua della campagna lombarda, rischiò la vita.
Sempre la Ferrari racconta anche il difficile rapporto con la madre, che vide poche volte: la donna, una borghese giovane e viziata, la affidò a una famiglia di contadini, che l’allevarono nelle ristrettezze, ma circondandola di affetto.
Lo splendore del divismo è visibile in tutta la prima parte, che celebra la Valentina hollywoodiana.
Va rilevato come il montaggio di questa pellicola sia ottimo e a volte comprenda musiche attuali, dense di ritmo, ma che non vengono imposte, costituendo solo brevi parentesi.
Molti spezzoni di film sono davvero rari, mai visti e mai trasmessi dalle televisioni.
Va segnalato l’apporto fondamentale della Cortese nell’avvio della carriera di Audrey Hepburn: la scelse come sua comprimaria, giovanissima, in Secret people (del 1952) e la "raccomando’ " per il ruolo principale in Vacanze Romane.
Le interpretazioni più conosciute, quelle di Effetto Notte, La Cena delle Beffe, Giulietta degli spiriti vengono naturalmente citate,così come il rapporto artistico con Giorgio Strehler, che nel film recita un breve monologo, interpretato da Michele Riondino.
Tra le attrici che interpretano Valentina Cortese, va lodata Barbora Bobulova, perché la "narra" in maniera credibile e non enfatica, mentre Carlotta Natoli, dall’accostamento un po’ strampalato, riesce invece a infondere calore e commozione al personaggio.
Le altre sono Anita Caprioli, Carolina Crescentini, Silvia D’Amico, Anna Foglietta, Greta Scarano.
Nel film viene citata la nascita dell’amore più importante dell’attrice: il direttore d’orchestra Victor de Sabata, incontrato a soli 17 anni.
Nella mia recensione al libro del 2012 scrivevo ciò che al cinema è ben riprodotto:" Clamorosa la descrizione del mondo hollywoodiano e della sua degenerazione: il party con uomini nudi in casa del produttore Zanuck, con le cravatte legate ai loro peni ; le finte lesbiche pagate per offrire lo spettacolo di un loro rapporto sessuale agli ospiti. Infine l’assalto dello stesso Zanuck alla Cortese, che reagisce con un whisky buttato addosso al potente produttore-Mogul,,con la conseguente rottura del contratto in America. E’ assente- o contenuto -il narcisismo, per colei che ha ottenuto grandi successi anche in Effetto Notte di Truffaut (nomination all’Oscar) e lavorato con Visconti. Lievi e perfetti tutti gli aneddoti, in un contesto notevole di glamour e vivacità."
Davvero un capolavoro dunque questo documentario, premiato meritatamente ai Nastri d’Argento assieme all’altro docu-film "Pino Daniele-Il tempo Resterà" di Giorgio Verdelli .
Resterà nel tempo e meritatamente dunque "Diva!" nel suo omaggio a un’attrice, Valentina Cortese, che si è sempre distinta da tutte le altre per originalità e sacro talento.