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"tf"C’è anche la tromba di Paolo Fresu a dar lustro – da oggi e per tre giorni – a Theatralia Jazz Festival, rassegna in cui il jazz italiano incontra nel cuore di Londra quello britannico e che Timeout London annovera come evento jazzistico della settimana, da non mancare.

La manifestazione, accompagnata da una serie di momenti paralleli, è impreziosita quest’anno dalla presenza di un ospite d’onore narrante, Stefano Benni, scrittore che "in Italia è trattato come una rock star" secondo le parole d’introduzione a un’intervista con cui Jonathan Coe lo ha presentato dalle colonne del Guardian al pubblico inglese.

Ma è la musica a farla da padrona, sotto la direzione di Filomena Campus, vocalist e direttrice di teatro, sarda come Fresu, ma trapiantata nella capitale britannica, che da tre anni dirige e anima questa scommessa. Un evento internazionale sotto tutti i punti di vista, nel cui cartellone – accanto a musicisti italiani di fama, e ospiti a sorpresa come Antonio Di Bella, in veste di chitarrista – spiccano anche nell’edizione 2015 i nomi di figure di primo piano della scena jazz londinese: dal sassofonista Jean Toussaint al vocalist Cleveland Watkiss.

Dopo il primo concerto di ieri sera – con Fresu ad alternarsi e a incrociare i suoni con la tuba di Oren Marshall e col quartetto tutto al femminile delle 4Njanas, a cui la Campus (voce) dà vita al fianco di Tori Handsley (arpa), Laura Cole (piano) e Ruth Goller (contrabbasso) – oggi è la volta di England vs. Italy, serata in cui la poesia si mescola con l’improvvisazione jazzistica. Con Paolo Fresu e Cleveland Watkiss che si esibiscono accanto al Filomena Campus Quartet, sullo sfondo di testi di Benni e alla presenza dello scrittore."tf3"

Per finire con il concerto di mercoledì 11 in cui Stefano Benni torna in scena per proporre un adattamento jazz del suo lavoro teatrale ‘Misterioso‘, dedicato proprio a un jazzista, Thelonious Monk, leggenda della musica Usa e vittima del maccartismo. Qui Watkiss interpreta Monk, con l’accompagnamento di Robert Mitchell, Orphy Robinson, Dudley Phillips, Jean Toussaint e ancora Campus. Senza dimenticare un piccolo tributo conclusivo a Billie Holliday, a 100 anni dalla nascita.

Il tutto nel nome di un’idea di contaminazione che Filomena Campus ha voluto e che spiega così: "Anni fa ho lasciato la mia isola, la Sardegna, per un’altra isola che mi ha accolto e mi ha aiutato a trasformare molti sogni in realtà. Ora, in un momento in cui ciascuno sembra voler innalzare muri, il mio obiettivo è costruire un ponte fra i nostri Paesi: un ponte fatto di note jazz, di teatro e di maschere, d’incontri musicali arricchiti dalla magia delle parole della grande poesia".

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.