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"mirko"E’ un’idea, un’ispirazione, qualcosa che ronza nella testa e si insinua nella musica che si suona tutti i giorni: poi piano piano prende forma, si concretizza in note suonate, in concerti condivisi. Infine diventa necessario dare continuità alle illuminazioni creative fissandole una volta per tutte. Nasce così il nuovo disco di Mirko Signorile “Soundtrack Cinema”, uscito da ieri, primo giorno di primavera, per l’etichetta pugliese “AuandRecords”. Ieri sera c’è stata la presentazione ufficiale nell’accogliente Teatro Forma.

Era tanto che Mirko “girava intorno” alle colonne sonore, un elemento quasi essenziale della sua formazione. “La musica che scorre in me – dice il musicista barese – viene spesso associata ad immagini. Per questo ho realizzato un progetto di soundtrack esistenti adattandole a un mio percorso personale.” E se le sue prime esperienze lo hanno portato a suonare e studiare “Moon River” (scritto da Johnny Mercer ed Hernry Mancini per “Colazione di Tiffany) non dimentichiamo che la sua vocazione lo ha portato nel 2007 a scrivere le musiche per “Il passaggio della linea”, un film documentario di Pietro Marcello, che partecipò alla 64^ Mostra del Cinema di Venezia e vinse un “David di Donatello” nel 2008. Furono dodici brani, in parte suonati all’organo a canne della Cattedrale di Acquaviva.

Ora con questo nuovo lavoro, a distanza di due anni dal precedente “Magnolia”, è arrivato il momento per Mirko di mettere in scena sulla sua tastiera musica e immagini.

Le undici tracce del cd sono già state “collaudate” nel giro di concerti che Mirko ha fatto nei castelli di Puglia l’anno scorso. La sua creatività non si esprime solo nelle riletture ma anche nelle composizioni originali, vecchie e nuove. Così in apertura del concerto, rigorosamente per piano solo come nel cd, le note di “Ideal Point” scendono dal palco ad avvolgere in una spirale autocompiaciuta e affascinante il pubblico.Il jazz consueto si ferma rispettoso davanti a una melodia semplice ed assoluta per poi sfumare nelle suggestioni di “Merry Christmas Mr. Lawrence” di Sakamoto. Il jazz non è invadente, ma prende giusto il tempo per abbordare una variazione sul tema o una improvvisazione che non sarà mai la stessa. Dopo l’omaggio a Nelson Mandela con “Nice To MeetYou” c’è “La vita è bella” di Piovani, che arriva con la gioia di avere superato momenti difficili. E torna “Come burattini”, tratto da “Magnolia”, tanto caro a Mirko e che rimanda alle atmosfere di Nino Rota.

Il pianista dopo ogni brano si sofferma a presentare il successivo. Racconta del mare che vede tutte le mattine quando si affaccia alla finestra della sua nuova casa (“Waves”) e odori, colori e suoni si mescolano con delicatezza; e racconta anche di un’intervista di Gianni Minà a Massimo Troisi e Pino Daniele nel 2007: da lì è nata “For a Film”, semplice e ripetitiva, di grande sensibilità. “I’ve Seen It All” è ripresa da “Dancer in the Dark”: il pezzo, cantato nel film da Bjork e Thom York, è riproposto con grande forza, lasciando che l’emozione si trasformi in tensione pura ed esasperata. Sicuramente una delle cose migliori dell’album. Anche “Comptine d’un autre ete” di YannTiersen, da “Il favoloso mondo di Amelie”, è una gemma che si dilata nel tempo creando altre suggestioni, altri luoghi, altri incanti.

Prima di salutare il pubblico c’è ancora tempo per “Nuovo Cinema Paradiso” di Morricone, l’indimenticabile “Moon River” e la colonna sonora di “Spartacus Love Theme” (portato al successo da Bill Evans), che non sono inseriti nel cd.

Tra strette di mano, abbracci e complimenti alla fine Mirko si gode il suo bagno di folla.

Foto di Oronzo Lavermicocca

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.