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"GuidoIn questo interessante saggio si riflette sulla dimensione del negativo e sulla fenomenologia della sofferenza al tempo della società globalizzata, fornendo innumerevoli spunti di riflessione e contributi di studiosi del settore. Da quando l’uomo è divenuto una componente aggiuntiva alle macchine di produzione, e da quando il capitale ha assunto un potere centrale sulla società, la sofferenza esistenziale è diventata oggetto di studio privilegiato della sociologia, perché è arrivata a picchi mai raggiunti prima. Che si tratti di uomini vissuti nella realtà proto-industriale, o appartenenti alla contemporaneità, la sociologia si è trovata di fronte a un malessere diffuso e articolato che da subito ha mostrato strette connessioni con il ruolo dell’essere umano nella società. Una sofferenza quindi non solo interiore ma anche derivante da fattori esterni, definita da una spersonalizzazione, un’alienazione e una confusione sulla propria identità e sul proprio posto nel mondo. La globalizzazione ha aperto nuove strade e nuove possibilità ma ha anche reso difficile vivere “in un mondo e in una società che ci appaiono sempre più incomprensibili e caotici”. Ed è allora che il sentimento della solitudine sembra attanagliare gli animi, proprio in un momento storico in cui sono stati abbattuti i confini tra pubblico e privato, in cui ogni cosa o persona diventano raggiungibili, in cui ogni segreto è portato alla luce in un’ottica di condivisione virtuale del proprio vissuto e della propria intimità. La solitudine è alla base delle nuove sofferenze psichiche dell’uomo contemporaneo, che vive una sorta di paradosso tra la possibilità di connettersi alle vite di migliaia di persone con un semplice click e l’incapacità di sentirsi davvero in collegamento con i suoi simili.

"GuidoIl saggio sottolinea come le nuove tecnologie rischino di creare un isolamento ancora maggiore dell’uomo da sé stesso e dagli altri, e di distruggere la soggettività individuale a favore di una seriale, in cui le peculiarità di ognuno sono cancellate. Riflette inoltre sull’importanza del “negativo” in quanto componente fondamentale dell’esistenza, a cui il progresso sta invece cercando di porre un limite, arrivando anche a snaturare la biologia stessa, e creando così nuove forme di sofferenza. Attraverso gli studi e le parole di Karl Marx, Friedrich Engels, Emile Durkheim, Max Weber, Hans Jonas, Irving K. Zola e Margaret Archer, Guido Giarelli cerca di fare luce sulle diverse interpretazioni che sono state date alla sofferenza e alla condizione umana nella società postindustriale, creando un terreno fertile per il futuro della ricerca sociologica su un tema fondamentale per la comprensione dell’agire e del sentire umano.

Approfondimenti, link vendita

https://youtu.be/n5_wkFr-OrQ

http://www.store.rubbettinoeditore.it/societa-e-scienze-sociali/sociologia/sofferenza-e-condizione-umana.html

https://www.amazon.it/Sofferenza-condizione-sociologia-negativo-globalizzata/dp/884985336X

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.