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"SegreteDonne fedifraghe per una notte di nuovo in catene, nelle “Segrete delle adultere”, ovviamente, di Piazza Galtieri. Oggi sono la sala di degustazione delle Cantine Imperatore ma gli anelli di ferro dove venivano legati i polsi delle meretrici del posto eccome che ci sono ancora. E ritornano a “funzionare” per una sera, in una sorta di ritorno al passato, di macchina del tempo, per una serata evento, quella di venerdì prossimo 14 giugno (inizio alle 20), dal titolo “Sorsi alle 8” e che dà il via alla rassegna estiva di Cantine Imperatore, tra adultere, catene, arte, musica e buon vino. L’ingresso è libero, l’inizio è alle 20 con l’esecuzione di brani del pianista Andrea Lollino. Nelle segrete 700esche delle adultere, invece, i quadri “Passi dell’anima” dell’artista monopolitana Mina Mevoli, a far da cornice alla degustazione dei vini di Cantine Imperatore, il “9 gradi Ice” (negroamaro da bere freddo), il passito da Primitivo di Gioia del Colle, il Sonya (primitivo con vinificazione e affinamento in acciaio), il Rosato e altri vini tra cui “Il Sogno” Primitivo barricato a 16,5 gradi alcolici e freschissimo di secondo premio ricevuto durante l’evento “Radici del Sud” domenica scorsa a Carovigno.

Ma la serata prosegue tra gusto e spensieratezza, con il sabrage e le degustazioni dell’enogiornalista Eustachio Cazzorla, e con uno struggente colpo di scena, il monologo dell’attrice Antonella Cappelli, interpretazione straordinaria nei panni di un’adultera del posto. Con tutte le sue inquietudini, le curiosità, le storie vere, presunte o presumibili, le umiliazioni a cui le cosiddette adultere, perché no anche streghe, venivano esposte con condanne che non escludevano la morte per soffocamento. Prevista anche una piccola disquisizione con curiosità sull’altra faccia della medaglia, i mariti “cornuti”. E fra piccole riflessioni, curiosità e qualche ilarità, le degustazioni di un vero sommelier, proprio in quei locali di Piazza Galtieri in cui per anni dal 1761 in poi vennero rinchiuse, caso unico quanto raro, in carceri tutte loro dedicate, le donne adultere del paese. Altrove, in passato, venivano esposte al pubblico ludibrio, al palo della gogna. E c’è chi giura che la peggiore pena fosse l’uccisione, magari legate al loro amante, ma ad Adelfia, come racconta in latino la lapide sull’ingresso, il Marchese Francesco Paolo Nicolai realizzò infine quei locali “ad coercendam mulierum procacitatem” ossia per porre freno all’audace avvenenza delle donne del posto. Proprio nell’anno in cui crescevano le idee illuministe in Europa e Jean Jacques Rousseau pubblicava “Il contratto sociale” in cui raccontava che «l’uomo è nato libero ma è anche in catene e i molti che si ritengono padroni di altri in realtà sono più schiavi di questi». Parlava dell’uomo, non della donna?

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.