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"belli66"Sangue blues‘ è il titolo del nuovo album che riporta sulla scena discografica Paolo Belli dopo tre anni di assenza dagli scaffali dei negozi di dischi. Un pò crooner e un pò showman, che alterna palcoscenico, studio di registrazione e televisione, per il suo ritorno il musicista e cantante modenese si è affidato alle note di undici brani da ballare che vanno dallo swing al reggae, passando dal boogaloo e da altro ancora, il tutto suonato assieme a una big band.

"Ho ascoltato attentamente tutto quello che c’è nell’album – racconta Paolo Belli – e ho notato che contiene tutti i generi che mi piacciono, dallo swing alla musica latina, passando per il funk e il rock. Tutto però parte dal blues che è la linfa per l’albero sul quale cresce il resto". Nella scaletta dell’album ci sono brani inediti e cover di motivi celebri come ‘Vengo anch’iò, ‘Un mondo perfetto, ‘Un giorno speciale e altri. "Variare è sempre stata la mia grande libidine – racconta lui – ma anche il mio problema. Se fossi stato furbo avrei seguito la strada di un solo genere, ma non posso fare a meno di farmi emozionare da tutto quello che è musica. Scrivo il genere che mi piace e credo sia una fortuna, perchè se chi fa il mio lavoro cerca la libertà, io devo dire di sentirmi un uomo libero".

Poi c’è l’ironia, tanta, che nella musica di Paolo Belli è presente dai tempi dei primi lavori e da quelli dei Ladri di Biciclette, gruppo da lui fondato negli anni Ottanta. "L’ironia per me è fondamentale – ammette Belli – e tra i miei ascolti principali ci sono quei personaggi che dell’ironia hanno fatto un punto fermo, da Jannacci a Buscaglione". Per raccontarsi con la musica che più gli piace, ancora una volta Belli ha scelto la formula della big band, con la quale sembra aver trovato la sua dimensione ottimale. "Ho il privilegio di suonare da vent’anni accanto a grandi musicisti – commenta – e sempre perchè sono poco furbo ho deciso di seguire la strada meno facile e più costosa, visto che con la tecnologia di oggi si potrebbe fare molto spendendo poco. Suonare con più di venti elementi è una grande spesa, ma il risultato ottenuto per me è un grande privilegio".

Musica suonata e parole cantate, televisione e concerti: ma Paolo Belli è più crooner o showman? "Mi sento un cialtrone che ha studiato molto e ha fatto molta gavetta – conclude – poi saranno gli altri a giudicare se sono più una cosa o l’altra".

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.