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"pl2"Di vertigine in vertigine, dove è più leggero esistere, dolce è vivere nell’aria. L’equilibrio è un miracolo”

Ci sono, nel vastissimo panorama musicale italico, universi per lo più ancora inesplorati, composti da mari azzurri e lucenti in cui nuotare, e da terre vergini affiorate solo in parte e non ancora del tutto visibili ad occhio umano, prati su cui posare i piedi nudi lasciando che la rugiada li bagni, distese di una bellezza sconvolgente in cui è facile perdersi, desiderando di non voler tornare più sui propri passi, inebriati dall’aria cristallina, incontaminata, pura. Patrizia Laquidara deve, senza alcun dubbio, essere considerata uno degli esempi più fulgidi di tale fantastica genia; non vi è incontro con l’Arte della cantautrice, siciliana di nascita e veneta di adozione, che non si sia una scoperta, un incantesimo, una magia che si materializza davanti ai nostri occhi e nei nostri padiglioni auricolari, ma anche, soprattutto ed indelebilmente nei nostri cuori e nelle anime.

"laquidara"È stato così anche per il concerto tenutosi nell’incantevole cornice del Teatro Sociale di Fasano, inserito nell’interessantissimo cartellone della annuale stagione dell’associazione culturale “Le Nove Muse”, che ha fatto registrare un meritatissimo sold out. Accompagnata dalle ottime chitarre di Daniele Santimone e Peo Alfonsi, Patrizia dà vita a quello che, probabilmente, si può considerare il suo progetto più intimo, mostrandosi nuda davanti al suo pubblico, perfettamente (o dovremmo dire “miracolosamente”) in equilibrio tra musica e parole, poesia e letteratura, ricordi e citazioni, passato e presente. Bardata nel suo ormai inconfondibile vestito rosso, come sempre a piedi nudi, ai nostri occhi è apparsa come una tuffatrice salita sul trampolino più alto, voltatasi per una frazione di secondo a guardarsi indietro, per assimilare, assorbire,"pl" respirare quasi, tutte le energie, le positive vibrazioni che le giungono dal passato, prima di spiccare un meraviglioso salto, che, nel suo caso, potrebbe essere identificato con la nuova, attesissima produzione discografica in uscita – si spera – il prossimo settembre.

Affiorano così non solo i migliori frammenti dei suoi quattro album, tra cui “Mielato”, “Le rose”, “L’equilibrio è un miracolo”, “Senza pelle”, “Personaggio”, senza tralasciare l’inossidabile amore per le composizioni brasiliane / portoghesi, ma anche canzoni che hanno segnato la sua infanzia / adolescenza, ricordata ed illustrata, grazie ad alcuni davvero splendidi racconti ancora inediti, tra una “Material girl” di Madonna ed una “Can’t get you out of my head” di Kylie Minogue, elementi che solo la sensibilità unica della Laquidara riesce a mescolare  formando un corpo unico, di profonda intensità, in un set che è stato memorabile, di rara suggestione e bellezza, tanto da farci sentire di poter essere anche noi sul trampolino con lei, “per un momento” vivendo “la vita sognata degli angeli”, abbandonandoci “all’umana certezza di essere fragili”, volteggiando “piano nel vuoto” che sentiamo dentro noi, “in questo cielo” e davanti ad una Artista “cosi grande”. Grazie Patrizia.

 

Foto di: Fabrizio Lippolis

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.