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"MM"

Si è conclusa la 47esima edizione del Montreux Jazz Festival, l’appuntamento con una delle manifestazioni musicali più importanti al mondo.
Come ogni anno la line up presentava artisti incredibili di diversi generi musicali, non solo "jazz", come indicato nel nome del festival. Da Leonard Cohen, ai Green Day, da Prince a Gregory Porter, Paolo Conte, gli Editors, Ben Harper, Gal Costa, Sting, Diana Krall, i Kraftwerk, George Benson, Joe Cocker, ZZ Top, Voodkid, Kurt Rosenwinkel, i Deep Purple, Marcus Miller, e tanti altri ancora, per finire con il grande Quincy Jones.
Ma quest’anno si respirava un clima diverso. La prima edizione del Montreux Jazz Festival si svolse nel 1967, al Casinò di Montreux. Durò solo tre giorni (contro i 18 delle ultime edizioni) e il suo direttore, allora trentenne, Claude Nobs, riuscì a portare in questa splendida cittadina sul lago di Ginevra, alcuni dei più grandi nomi del panorama musicale mondiale, come Keith Jarrett, Jack DeJohnette, Bill Evans, Soft Machine, Weather Report, Nina Simone, Jan Garbarek e Ella Fitzgerald. Da allora Claude Nobs ha reso sempre più grande questo festival, non solo a livello di numeri, o di ospiti, ma creando un appuntamento dove la musica non solo veniva suonata, ma prendeva forma. Tutti i più grandi della musica, dal ’67 ad oggi, hanno calcato questo palco, e tutti sempre con una grande emozione. Il 10 gennaio di quest’anno, in seguito ad una brutta caduta con gli sci, Claude Nobs ci ha lasciati, ed è per questo che questa edizione trasmetteva un’emozione diversa, una certa commozione traspariva da ogni nota.
Non potevano mancare i Deep Purple, che nel ’71 composero la famosa "Smoke on the Water" raccontando l’episodio dell’ incendio al Casinò di Montreux durante un concerto di Frank Zappa, con Nobs che salvava i ragazzi nascosti dovunque per assistere al concerto. Nobs nel brano prese il nome di "Funky Claude".

L’ultima sera del festival, dopo una splendida performance del mago dello slap, di uno dei bassisti più amati e acclamati al mondo, ossia Marcus Miller, si è svolta la festa finale, evento ufficialmente commemorativo di Nobs. Ben 45 musicisti si sono alternati sul palco, diretti e gestiti da una vera e propria pietra miliare della musica contemporanea, Quincy Jones, che ha dedicato il suo ottantesimo compleanno proprio a Claude. Non si è trattato solo di un concerto, ma di un vero e proprio racconto della vita di Quincy, di Claude e di molti degli artisti che sono saliti sul palco, non finalizzato ad un mero aspetto informativo, ma atto a spiegare come una forte passione, un grande amore per la musica, e una sfrontata determinazione, abbiano reso questi personaggi veri pezzi di storia, una storia che non si legge sui libri, ma si ascolta, e attraverso le emozioni entra a far parte delle storie di tutti i giorni di ognuno di noi, è la storia della musica di oggi. Fra gli artisti sul palco ricordiamo Patti Austin, Noa, James Ingram, Gil Dor, Siedah Garret, Nikki Yanofsky, Emily Bear, Alfredo Rodriguez, Andreas Varady, i Take 6, e il giovane "monster of piano" Justin Kauflin.

Per chi non è mai stato a Montreux, è consigliato non sottovalutare l’idea di programmare un viaggio in svizzera per la prossima edizione! La magia che si vive in questo luogo è incredibile, il paesaggio che lo incornicia è bellissimo, la musica è di altissimo livello, e l’organizzazione è impeccabile.
"So glad I could be there to share my music and honor my good friend Claude Nobs’ whose spirit lives on in every note and in everyone who is fortunate enough to perform at or attend the Montreux Jazz Festival. Thank you, Claude, for your magnificent creation." – Marcus Miller –

Foto di Mariagrazia Giove, diritti riservati

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Mariagrazia Giove