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"th"Tony Harrison, 79 anni, poeta,  traduttore, corrispondente di guerra e autore di film, testi teatrali per il National Theatre e libretti d’opera, inaugura oggi – domenica 19 giugno – a Portonovo di Ancona l’11/a edizione del festival La Punta della Lingua, che presenta fino al 26 giugno una ventina di eventi dedicati alla poesia.

Tra i dieci scrittori di lingua inglese più letti al mondo, in grado di far convivere in forme poetiche rigidamente classiche contenuti sociali ribollenti di attualità, Harrison descrive così la sua poesia in un’intervista all’ANSA: "Qualcosa di molto fisico e sensoriale che usa la metrica di Shakespeare come un battito cardiaco", perché – confessa – alla base del suo eclettismo creativo c’è un solo motivo: "Quello che dico non ha senso se non lo dico con la poesia". Figlio di un fornaio, riuscito grazie alla sua brillante intelligenza a frequentare le più prestigiose scuole inglesi, dove ha subito l’emarginazione per la sua parlata dialettale, Harrison è diventato poeta "perché avevo due zii, Jack e Harry: uno era muto, l’altro balbuziente", racconta. Poeta è il mestiere che ha voluto mettere nel suo passaporto, e in poesia sono stati scritti i suoi reportage sulla guerra in Bosnia per il Guardian, dove sono"th3" apparsi sulle pagine di cronaca e non in quelle culturali. La poesia "Un freddo venire" descrive, attraverso l’immaginario racconto di un iracheno carbonizzato in un tank, le atrocità della guerra in Iraq, su cui il Chilcot Enquiry – ha ricordato – farà luce a giorni in merito alle responsabilità di Bush e Blair. "La poesia non deve servire i politici". Ma in merito alla Brexit la sua posizione è chiara: “Ho votato per la permanenza della Gran Bretagna nell’Unione europea prima di partire. L’isolazionismo è un patetico retaggio culturale dell’imperialismo britannico e sulla questione molti inglesi sono confusi. Per quanto mi riguarda sono ateo e non aderisco a nessuna religione o ideologia. Diciamo che sono a favore del mondo".

In patria lo paragonano a Pasolini e la cosa gli fa piacere, ma tra i suoi poeti preferiti ci sono anche Virgilio e Lucrezio (legge tranquillamente il greco antico e il latino, e parla almeno cinque lingue) di cui recita a memoria un brano del De Rerum Natura, insieme a Leopardi, di cui andrà a visitare la casa. "Lo amo – dice – la sua immaginazione è molto cupa, ma trova sempre la strada per uscire". Tra le città italiane predilige Napoli, che custodisce le spoglie di Virgilio e Leopardi, e a Piazza Sannazaro dove "si gusta cozze e "th2"falanghina", ha dedicato l’omonima poesia. "Sono arrivato l’altro giorno e a parte la bellezza del paesaggio non sono ancora in grado di esprimere le mie emozioni sulle Marche – confessa -. Quando mi arrabbio sgorgano immediate in poesia, ma se sto bene devono sedimentare. Tra un anno – scherza – forse scriverò un’ode su Portonovo".

Al festival reciterà assieme alla sua compagna e attrice Sian Thomas (tra le protagoniste dei film di Harry Potter), per la traduzione di Giovanni Greco, poesie tratte dai volumi ‘V. e altre poesie‘, ‘In coda per Caronte‘, ‘Vuoti‘ e ‘Afrodite del Mar Nero e altre nuove poesie‘.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.