Tempo di lettura: 2 minuti

"FRANCESCO-COLELLA"Domani 30 gennaio sono passati cinque anni dalla scomparsa del musicista Francesco Colella, ed io vorrei ricordarlo con questo articolo che scrissi su un quotidiano regionale durante uno dei suoi innumerevoli corsi di musicoterapia che si alternavano alla sua frenetica attività concertistica che lo ha visto al fianco di tantissimi musicisti di richiamo internazionale. Vigila da lassù Francesco

Sarà lo stress, l’incertezza del momento, ma cresce il bisogno di ritrovare un equilibrio del corpo e della mente, di esplorare i confini di discipline che arrivano dall’Oriente e promettono pace dell’animo e tonacità del corpo. Con l’autunno nascono i buoni propositi e allora via a corsi di yoga, meditazione, fiori di Bach e via discorrendo, ma per la musicoterapia è un vero boom, anche se la prima regola è sempre la stessa, quella di cercare un maestro che possa essere in grado di insegnare qualcosa di buono.
A tal proposito, una delle certezze reali per questa disciplina che usa le note musicali come medicina è rappresentata dal maestro barese di sitar, Francesco Colella, che da oltre trent’anni gira il mondo impartendo la sua dottrina: la musica intesa come terapia ed il riequilibrio energetico e vibrazionale del corpo tramite impulsi sonori.
Dopo anni ed anni di studio (il maestro si è diplomato al conservatorio Bhagawatj di Nuova Delhi in India) è ritornato da qualche tempo in città preparando una serie di concerti, un libro e soprattutto una serie di incontri sulla musicoterapia.
Con la musica, si sviluppa energia, capacità di concentrazione e il corpo diventa flessibile ed elastico, coloro che si avvicinano a questa disciplina, possono sperimentare un immediato miglioramento della circolazione, dell’autocontrollo, del coordinamento che spesso è perduto ci dice il Maestro con un sorriso e una calma invidiabili, ascoltare il proprio corpo, scoprire la natura del movimento, riuscire a canalizzare la «terza via». Si, la terza via che è la ricerca di penetrazione nell’infinito.

Non a caso utilizzo il sitar, un antico strumento persiano che mi permette di lavorare con la simpatia armonica, cioè con l’intento di fondere la musica ad un effetto terapeutico. Solo da qualche tempo ci si è accorti che nella musica c’è terapia, qualcosa di segreto che ha necessità e voglia di venire alla luce continua il Maestro ultimamente ho ascoltato delle canzoni di gruppi che adoperano questo strumento nelle loro canzoni, e ciò mi fa enormemente piacere. Quindi non più il semplice ascolto della musica, ma qualcosa che ti provoca benessere interiore.

Il principio della musica dell’Oriente vede l’uomo come singola nota, il monotono e su questa nota gira intorno la vita.
I progetti a breve scadenza del maestro Francesco Colella sono: una serie di concerti in giro per la Puglia, oltre ad un imminente corso di musicoterapia in programma alla fine di gennaio e la pubblicazione di un libro edito da «Stampa Alternativa» di Marcello Baraghini e Gianni Laterza in cui sarà allegato un cd, dove spiega la musica che suona e le sue applicazioni.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.