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"pordenone"Vi è un luogo a cavallo tra le terre dei Magredi e le prealpi carniche, nei pressi delle dolomiti friulane, dove una volta all’anno, nel passato, la leggenda narra che gli ossessi, e in particolare le ossesse, ottenevano il perdono. Non vivevano, in quest’angolo remoto e splendido, esorcisti o stregoni. La magia, o miracolo che dir si voglia, era compiuta da una santa reliquia del Preziosissimo sangue, cui spetterebbe il pregio di guarire gli indemoniati e le persone in cui si manifestavano presenze. Siamo a Clauzetto, perla del pordenonese conosciuta come il balcone su Friuli, un paesino tra i colli pesantemente lesionato dal terremoto del 1974. Diviso in più centri e località, Clauzetto si è lentamente spopolato fino a contare poco più di 400 abitanti. Il giorno del Perdon Clauzettano, che nel 2009 è stato il 24 di maggio scorso, nel mese della Madonna, e d’estate, però il centro si anima. Tornano coloro che lavorano all’estero o in città, tornano i tanti che hanno trascorso l’infanzia tra i boschi del posto, ma soprattutto arrivano i curiosi attratti dal “Perdono” e dalla possibilità di assistere a qualche fenomeno soprannaturale e mistico, e il resto della bella stagione dal verdeggiare delle selve e da alcuni angoli caratteristici, come le Grotte Verdi di Pradis e il sacrario militare. La visita, in qualsiasi momento e con qualsiasi condizione climatica, è suggestiva. Vuoi per le strade tortuose tramite cui si arriva a Clauzetto dalle polverose terre dei Magredi, vuoi per la leggenda e per l’aurea magica che da sempre permea il Friuli Venezia Giulia e le sue montagne, patria di streghe, mediche, guaritori e persino luogo scelto come habitat dal leggendario Basilisco e cioè del mitologico re dei serpenti che ha la testa e le zampe da gallo, le ali ed è ricoperto completamente di squame. Tutto, a Clauzetto, sussurra storie che vengono dal passato. Eppure, per quanto riguarda il Preziosissimo Sangue, nonostante i toni siano medievaleggianti, la storia è recente e si rifà al XVIII secolo quando pare che alcune gocce del sangue di Gesù Cristo sarebbero giunte in paese attraverso un tale Cescutti, oriundo del luogo, che a sua volta le aveva ricevute in dono da un nobile patrizio veneto, già ambasciatore a Costantinopoli, in segno di gratitudine e apprezzamento per l’opera prestata dal clauzettano emigrato a Venezia.

 La reliquia, gelosamente conservata dalla famiglia del Cescutti, fu successivamente donata alla chiesa di San Giacomo e nel 1755 fu autenticata dal patriarca di Venezia Lodovico III Foscari. Il rito del Preziosissimo Sangue fu istituito nel 1757 sotto il Pievano Don Antonio Cavalutti, che attraverso il riconoscimento della reliquia giunse ad affermare definitivamente la superiorità della villa di Clauzetto nell’ambito della Pieve d’Asio.

"pordenone"Nel 1773 il Papa Clemente XIV concesse l’indulgenza plenaria nella ricorrenza della funzione del Preziosissimo Sangue. I dati storici,come racconta il sindaco di Clauzetto Giuliano Cescutti (che sia un discendente del Cescutti che portò al balcone del Friuli la reliquia?) non sono mai stati messi per iscritto in modo ordinato. Non è dato sapere se e quante persone a Clauzetto siano guarite dalle ipotizzate possessioni. “Di per certo le persone che venivano fino a qui-sottolinea Giuliano Cescutti- erano moltissime. Per lo più donne. Sono state ospiti di Clauzetto anche le famose Ossesse di Verzegnis in Carnia, cioè un gruppo di donne, per lo più giovani che tra il 1877 e il 1878 manifestarono i sintomi di una isteria collettiva che sembrava in tutto e per tutto dovuta alla possessione diabolica. Non sappiamo se grazie alla reliquia che ancora oggi è conservata nella nostra chiesa qualcuna di loro guarì. Di certo la malattia venne curata, infine “manu militari” nell’aprile del 1879. Le donne segnalate furono portate nel manicomio di Udine. Anche a Clauzetto, a un certo punto, intervennero i militari, anche perché, forti della presenza della reliquia, attorno alla chiesa si adunavano affabulatori di ogni tipo. Oggi, dopo che per qualche tempo la giornata del “Perdon Clauzettano” è stata dimenticata, una sagra e celebrazioni religiose sono tornate a celebrare,anche grazie allo sforzo del sindaco, il Preziosissimo Sangue.

 Trascorso il 24 maggio Clauzetto non finisce di stupire, sia per la sua bella parrocchiale da cui si domina una bella parte di Friuli, sia per la possibilità di visitare le Grotte Verdi di Pradis, che sorgono l’orrido dedicato a don Giacomo Bianchini, la cui vista lascerà senza fiato. Nei pressi dell’orrido è visitabile anche la spettacolare Grotta della Madonna una grande cavità considerata il tempio degli speleologi. Poco distante a Pradis di Sopra si può visitare il sacrario militare in località Val da Ros. Si tratta dell’unico cimitero di guerra in provincia di Pordenone. Posto ai piedi del monte Dagn, raccoglie i caduti italiani e tedeschi nei combattimenti avvenuti nella zona compresa fra Pielungo e Pradis il 5 e 6 novembre 1917, quando due intere divisioni italiane, in ritirata dopo Caporetto, furono qui sbaragliate dalle truppe germaniche.

 Dove dormire

 A Clauzetto, se si vuole una sistemazione in paese, è consigliata la sistemazione in una delle case dell’Albergo diffuso Balcone sul Friuli, che si può contattare tramite il sito www.balconesulfriuli.it
Se si desidera abbinare la visita di Clauzetto a un itinerario alla scoperta delle terre dei Magredi, delle loro incredibili bellezze, dei fiumi a regime torrentizio e delle vicine alpi fiulane, il consiglio è di soggiornare a Vivaro, nei pressi di Spilimbergo. L’occasione è offerta da Villa Cigolotti, un edificio signorile di pregio che offre stanze romantiche ed arredate con gusto. Si può prenotare al sito www.villacigolotti.it

 Dove mangiare e dove comprare prodotti gastronomici

 In Friuli si mangia divinamente. Sono da provare i formaggi del posto, tra cui l’Asìno, prodotto anche a Clauzetto, ma oggi tipico anche della zona di Spilimbergo. Uno tra i produttori più noti è la Tosoni Renato s.p.a che ha uno spaccio nella zona periferica di Spilimbergo. Nel punto vendita si trova il meglio della zona dei magredi tra cui la pitina un pregiato salume.
Per il pranzo e la cena la scelta è semplice: dappertutto si mangia bene. Il consiglio però, è di provare da Gelindo dei Magredi in via Roma a Vivaro, oppure nella Fattoria o nella Lataria sempre di Gelindo dei Magredi, ancora in paese. I menù sono semplici e gustosi, spesso con protagonisti gli asparagi, il principale prodotto agricolo della zona.

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.