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Arrivano due star della tv per il primo spettacolo del 2012 al teatro Manzoni di Milano: da domani al 29 gennaio sarà, infatti, in scena "Due come noi", piece del britannico Michael Frayn con protagonisti Emilio Solfrizzi, reduce dal successo della terza serie di Tutti pazzi per amore, e Lunetta Savino, che è diventata famosa come Cettina in Un medico in famiglia.

Lo spettacolo, che riunisce tre atti unici scritti nel 1970 dall’autore di "Rumori fuori scena" (da cui è stato ricavato anche un film con Michael Caine) ha debuttato a Pistoia il 16 dicembre e sarà portato in giro per l’Italia (e a Lugano) fino alla fine di marzo. Poi Solfrizzi tornerà al cinema per la nuova commedia di Sergio Rubini, e Savino continuerà a teatro con il recital che ha già portato in scena l’estate scorsa. Si divideranno quindi le strade dei due attori che per la prima volta hanno recitato insieme nel film di Cristina Comencini "Matrimoni". Entrambi lavorano al cinema, in tv e ci tengono a ricordare la loro formazione teatrale: lei la scuola di teatro e i primi lavori, lui le migliaia di spettacoli di cabaret della coppia "Toti e Tata", anche se ammette di essere al debutto, anzi «vergine» di piece teatrali vere e proprie.

«Considero tv, cinema e teatro facce delle stessa medaglia – ha spiegato l’attore. Scelgo i ruoli di pancia, non a tavolino. Salto di palo in frasca e lo rivendico, perchè la gente non si faccia un giudizio precostituito». «Io ho iniziato con il teatro – ha aggiunto Lunetta Savino – e la tv è arrivata ancora più tardi rispetto a lui. Certo dopo la tv ho potuto fare teatro meglio, da protagonista e scegliendo i testi». "Due come noi" da questo punto di vista è una sfida, per delle vere «cinture nere della commedia», come il regista Leo Muscato ha definito Savino e Solfrizzi.

I tre monologhi sono stati scritti per essere messi in scena insieme da una unica coppia di attori che in Nero e argento interpretano marito e moglie logorati dal loro bebè che non dorme la notte, che tornano a Venezia nella stessa camera d’albergo della luna di miele, in Mr. Foot protagonista è invece una moglie, che pur di comunicare con il marito, intreccia un dialogo surreale con il piede dell’uomo che per il resto ostenta indifferenza. In Chinamen, invece, affrontano cinque ruoli diversi raccontando di marito e moglie che devono gestire una cena a cui per errore hanno invitato persone che non si devono incontrare: una coppia che si è separata e il nuovo fidanzato della donna, un testo in cui i due attori interpretano cinque ruoli diversi. «I teatri finora sono sempre stati tutti pieni – ha concluso Solfrizzi. La visibilità aiuta ma gli applausi alla fine erano per gli attori di teatro».

Michele Traversa

Direttore responsabile e Editore di LSDmagazine. Esperto di turismo, spettacolo, gastronomia e tecnologia. Attento alle strategie social media e preparato all'interazione tra gli strumenti che questi offrono e la diffusione dei loro contenuti. Collabora con le principali riviste del settore turistico, italiane e straniere, autore di libri e documentari di viaggio e di mostre fotografiche.